È un interruttore automatico che permette di proteggere le linee elettriche che gli stanno a valle da due possibili guasti:
Cortocircuito
Sovraccarico
Quindi questi interruttori svolgono due funzioni indipendenti, una è quella di proteggere istantaneamente quando si verifica un corto circuito ("magneto-"),
l'altra è quella di proteggere il circuito quando qualche apparecchio od un insieme di apparecchi stanno consumando "troppa" corrente ("-termico") per un certo periodo.
Se non ci fosse questo interruttore probabilmente ci sarebbero incendi in più, non si potrebbe prevenire un guasto ad un apparecchio elettrico, bisognerebbe rifare parte dell'impianto elettrico in alcune circostanze (fili/cavi fusi o perdita dell'isolamento).
È molto usato per suddividere l'impianto elettrico in circuiti indipendenti (zone), e questo è molto importante per fare in modo di trovare da quale parte dell'impianto proviene un guasto, per evitare di rimanere senza energia in tutto l'edificio a causa di una sola apparecchiatura.
Come fa a distinguere il cortocircuito dal sovraccarico?
Usa due sistemi differenti: il cortocircuito è una forte corrente che fa intervenire un meccanismo di stacco istantaneo dell'interruttore. Il sovraccarico invece è una corrente elevata a molto meno del cortocircuito, ci sono delle lamelle che in base ad una soglia di corrente si dilatano termicamente e fanno intervenire l'interruttore.
Gli interruttori si dividono in categorie in base alla loro curva di intervento, ognuna pensata per un tipo di utilizzo. Per sistemi standard, le tre categorie sono le seguenti
Curva B: protezione delle persone, di generatori, di grandi lunghezze di cavi.
Curva C: protezione di cavi ed impianti che alimentano apparecchi utilizzatori, la più usata, protezione standard.
Curva D: protezione di cavi che alimentano apparecchi utilizzatori con una forte corrente di avviamento.
A loro volta gli interruttori devono rispondere a due normative specifiche, una per il settore civile e terziario, una per il settore industriale, dove sono soggetti ad un servizio più gravoso.
Vediamo alcuni esempi per capire i dati di targa dei magnetotermici più diffusi di bassa potenza.
Esempio 1
Interruttore magnetotermico ad 1 Polo, protegge un solo conduttore. Le sue caratteristiche principali si deducono dai valori impressi sopra il componente o a volte di lato.
C10 significa che la curva di intervento è la curva C, e la corrente nominale di impiego è di 10Ampere (10A), che rappresenta la corrente che può circolare initerrottamente ad una determinata temperatura ambiente di riferimento, ad es.30°C. Al di sopra di questa temperatura si ha il declassamento, ossia non è garantito il funzionamento regolare initerrotto.
4500 è il potere di interruzione nominale, è un valore di corrente (4500A) e rappresenta il valore della massima corrente di cortocircuito assegnato dal costruttore che l’interruttore è in grado di interrompere per 2 volte, sotto specifiche condizioni. Dopo due interventi con questo valore di corrente non è più garantita la possibilità di utilizzare l'interruttore magnetotermico in condizioni di sicurezza.
Questo interruttore occupa 1 modulo DIN, uno standard di settore per indicarne la larghezza, 1 modulo DIN corrisponde ad una larghezza di 18mm.
Come si può vedere, anche se non sempre è stampigliato, questo interruttore può funzionare con tensioni nominali sinusoidali di 230V o 400V.
Esempio 2
Questo interruttore magnetotermico ha le stesse caratteristiche del precedente, occupa lo stesso spazio ma prevede l'uso di due conduttori. Il morsetto contrassegnato con N è per il conduttore di neutro. Perchè? Perchè la protezione esiste solo per il conduttore di fase, mentre il morsetto contrassegnato con N serve solo per aprire il circuito (sezionare), ma non per proteggere anche questo conduttore da sovraccarico o cortocircuito. È molto usato nel civile ed impianti di piccola taglia per la sua economicità e compattezza, oltre al fatto di poter sezionare completamente un circuito nelle prove differenziali.
Esempio 3
In questo caso abbiamo sempre un magnetotermico ma 2 poli, occupa il doppio in larghezza rispetto ai precedenti ed ha una corrente di utilizzo nominale di 16A, mentre la protezione dal corto circuito è per una corrente di 6000A.
In generale si usano i 4500A per gli impianti civili di 3kW e 4,5kW. Per il commerciale dipende dalla potenza contrattuale, normalmente 4500A se come civile o 6000A se potenze superiori. In industria (compartimento uffici esclusi) minimo 6000A ed oltre in funzione del progetto, caratteristiche della fornitura, potenze in gioco, tipologia delle apparecchiature e contemporaneità.
Esempio 4
Questo magnetotermico è un 4 poli (quadripolare), usato per la protezione di linee trifase + neutro in ambiente commerciale o industriale, portata 25A, quindi potenze intorno i 15kW, ricordiamo a temperatura di riferimento 30°C.