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R.Z. Staff

Quale Differenziale mi conviene installare.

Aggiornamento: 25 mar 2020


In questo articolo, cerchiamo di fare un pò di chiarezza sulla tipologia di interruttori differenziali che si possono usare, in modo da avere una idea prima di sostituirli, installarli, sceglierli.

Ricordiamo che l'interruttore differenziale viene classificato come dispositivo di sicurezza, per cui abbiamo ritenuto importante soffermarci con più di qualche articolo.

Criteri di classificazione

Gli interruttori differenziali vengono classificati in base alla forma d’onda rilevabile, alla sensibilità differenziale, al tempo d’intervento, alla presenza o meno delle protezioni contro il sovraccarico od il cortocircuito. In quest'ultimo caso si hanno non solo il differenziale puro, ma un differenziale magnetotermico, svolge tre funzioni importanti in un unico componente elettromeccanico. Non è sempre conveniente l'uso di blocchi unici, dipende dal tipo di installazione, portate, dissipazione di calore, dallo spazio disponibile sul quadro elettrico/centralino.

Forma d’onda rilevabile

Differenziali di tipo AC (per la sola corrente alternata): sono ancora molto diffusi, meno costosi, generalisti. Negli impianti datati è facile trovare questo tipo di differenziale. Non è detto che non vadano bene, in alcuni casi sono più che sufficienti. Sono adatti quando nell'impianto si prevedono in genere apparecchi dove la corrente di guasto differenziale sarà prevalentemente sinusoidale, perchè sono sensibili a questa tipologie di correnti. Quindi no inverter presenti, "pochi" apparecchi "elettronici" costantemente in uso.

Differenziali di tipo A (alternata + pulsante): sono i sostituti degli AC nella maggioranza degli impianti moderni, in quanto sono sensibili oltre alle correnti sinusoidali, anche alle pulsanti, unidirezionali. Sono utili quando ci possono essere sovratensioni brevi, dovute ad apparecchiature elettroniche, variazioni di tensioni indotte da temporali nelle vicinanze.Lo svantaggio principale è che costano di più.

Differenziali di tipo B (alternata + pulsante + continua): hanno le caratteristiche dei tipo A, in più sono sensibili a correnti con componenti continue, ad esempio dove sono presenti impianti fotovoltaici od inverter. Il costo è superiore ai tipo A.

Vediamo quindi una tabella riassuntiva di quanto detto finora. Si vede come il differenziale di categoria A comprenda le funzioni dell'AC, e così il tipo B che comprende le altre due. Nella colonna a destra i simboli che si trovano stampigliati sul differenziale, in modo tale che si possa riconoscerne il tipo.

Il tempo di intervento ( differenziali rapidi o selettivi )

Differenziali di tipo generale: dato il guasto, intervengono in modo tanto più rapido quanto è grave l'entità del guasto. La norma CEI 64-8 descrive un tempo di intervento minimo di 0,3s ossia lo sgancio in sicurezza deve avvenire al massimo entro 3 decimi di secondo, dal momento che l'interruttore rileva il guasto.

Differenziali selettivi: rispetto ai precedenti hanno un tempo di intervento fissato ma con un ritardo, ad es. 1 secondo. Questo perchè possono essere installati a monte di altri differenziali negli impianti più articolati, quando si ha un guasto in una zona avviene l'interruzione dell'energia in sicurezza ma solo in quella zona, senza provocare disagi nel resto dell'impianto. Si parla di selettività.

Differenziali selettivi regolabili/programmabili: qui il tempo di ritardo è regolabile, sempre per assicurare la selettività. Questo genere di interruttori può essere utilizzato solo in ambito industriale, perché la regolazione deve essere eseguita da persone esperte (PES). Nell'industria, come nel commerciale, è impensabile che un singolo differenziale possa togliere alimentazione all'intero edificio.

Sensibilità dell'interruttore

Differenziali a bassa sensibilità: quando la corrente che determina l'intervento è maggiore di 0,03Ampere (30mA). In questo caso ci deve essere un coordinamento con l'impianto di terra, quindi idoneo ed obbligatorio. Destinazioni d'uso tipiche nel settore commerciale ed industriale.

Differenziali ad alta sensibilità: quando la corrente che determina l'intervento è minore di 0,03Ampere (30mA). Vengono anche chiamati "salvavita" in quanto la corrente che attraverserebbe un corpo umano, in caso di guasto, fa intervenire l'interruttore a soglie di corrente non pericolose per la persona.

Quale Differenziale mi conviene?

Per quanto spiegato finora, bisogna conoscere la tipologia di correnti di guasto differenziale presenti e future (buon senso ed esperienza) nel vostro impianto, le apparecchiature, i macchinari, le tecnologie, il tipo di utilizzo. La scelta viene quindi dettata da una analisi del caso specifico, semplice nel civile, articolata fino a complessa negli altri settori. Possiamo comunque dare delle indicazioni.

Nel settore civile, tipicamente si installano differenziali di tipo A. Spesso si propende per differenziali con controllo della corrente di guasto e l'autoriarmo, per avere sicurezza e la verifica periodica che quasi mai viene fatta, in tal caso invitiamo a leggere il nostro articolo a riguardo. Non è obbligatorio il solo tipo A, in molti casi può essere sufficiente l'AC, soprattutto per impianti semplici. Si tenga conto che al giorno d'oggi le nuove tecnologie hanno portato all'interno delle nostre case un uso massiccio dell'elettronica, nonché di alimentatori switching sparsi per l'abitazione: per questo motivo servirebbe una precauzione in più, riguardo ad alcuni casi di incendio in impianti datati, dove nessun adeguamento era stato fatto, tantomeno una verifica delle protezioni ed isolamento, impianto di terra incluso. In tal caso, proprio per la natura delle componenti pulsanti, si consigliano i differenziali tipo A.

Nel settore industriale normalmente esiste un progetto dell'impianto ed un coordinamento, la scelta è quasi obbligata se non con un margine di discrezionalità nei sottoquadri di distribuzione e/o per le utenze finali. Se l'attività è "piccola", tipicamente si installano differenziali tipo A e selettivi/regolabili, a seconda delle lavorazioni.

Nel settore commerciale dipende dalle dimensioni, dalla potenza impegnata. Si ricade come nell'industria se con progetto obbligatorio, diversamente si ritengono valide le stesse considerazioni del settore civile, con qualche coordinamento in più.

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