CHE COS'È
L'ente distributore può consegnare l'energia direttamente in bassa tensione (BT) oppure in media tensione (MT) in conseguenza di situazioni che dipendono:
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da parte dell'ente:
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per disponibilità locale di linee a bassa tensione;
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per saturazione delle linee a disposizione;
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da parte dell'utente:
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per l'entità della potenza ed energia richiesta;
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per l'utilità di avere una propria rete MT per la distribuzione ai reparti.
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In questi casi l'utente deve provvedere direttamente alla costruzione e gestione in proprio delle cabine o stazioni di trasformazione. Tendenzialmente l'ente distributore rende disponibile l'energia in BT fino a potenze < di 100kW.
La cabina elettrica di trasformazione è costituita dall’insieme dei dispositivi (conduttori, apparecchiature di misura e controllo e macchine elettriche) dedicati alla trasformazione della tensione fornita dalla rete di distribuzione in media tensione (es. 15kV o 20kV), in valori di tensione adatti per l’alimentazione delle linee in bassa tensione (400V - 690V).
Le cabine elettriche possono essere suddivise in cabine pubbliche e cabine private:
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cabine pubbliche: sono di pertinenza della società di distribuzione dell’energia elettrica ed alimentano le utenze private in corrente alternata monofase o trifase (valori tipici della tensione per i due tipi di alimentazione possono essere 230V e 400V). Si dividono a loro volta in cabine di tipo urbano o rurale, costituite da un solo trasformatore di potenza ridotta. Le cabine urbane sono generalmente costruite in muratura mentre quelle rurali sono spesso installate all’esterno direttamente sul traliccio della MT.
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cabine private: si possono spesso considerare come cabine di tipo terminale, cioè cabine in cui la linea in MT si ferma nel punto di installazione della cabina stessa. Sono di proprietà dell’utente e possono alimentare sia utenze civili (scuole, ospedali, ecc.), sia utenze di tipo industriale con fornitura dalla rete pubblica in MT. Queste cabine sono nella maggioranza dei casi ubicate nei locali stessi dello stabilimento da esse alimentato e sono costituite fondamentalmente da tre locali distinti:
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locale di consegna: dove sono installate le apparecchiature di manovra dell’ente distributore. Tale locale deve avere dimensioni tali da consentire l’eventuale realizzazione del sistema entra esci che l’ente distributore ha facoltà di realizzare anche in un secondo tempo per soddisfare le proprie nuove esigenze. Nel locale consegna è presente il punto di prelievo che rappresenta il confine e la connessione tra l’impianto di rete pubblica e l’impianto di utenza.
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locale misura: in cui sono collocati i gruppi di misura. Entrambi questi locali devono avere l’accesso da strada aperta al pubblico, per permettere l’intervento al personale autorizzato indipendentemente dalla presenza dell’utente.
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locale utente: destinato a contenere il trasformatore e le apparecchiature di manovra e protezione in MT e BT di pertinenza dell’utente. Tale locale deve normalmente essere adiacente agli altri due locali.
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L’ente distributore prescrive e definisce nella propria documentazione ufficiale i criteri e le modalità per la connessione dei clienti normali (intesi come non altri produttori di energia o utenti particolari con carichi disturbanti caratterizzati ad esempio da armoniche o flicker).
Il trasformatore è la parte più importante della cabina di trasformazione. La sua scelta condiziona la configurazione della cabina ed è effettuata in base a diversi fattori.
In linea generale si può affermare che per la richiesta di piccole potenze (indicativamente fino a 630kVA - 800kVA) si può installare un solo trasformatore, mentre per potenze superiori (indicativamente fino a 1000kVA - 1600kVA) si suddivide la potenza su più unità in parallelo.
Un’altra caratteristica da considerare nella scelta della macchina è il tipo di raffreddamento che può essere in aria o in olio. Con riferimento al condizionamento sulla struttura della cabina, nel caso di trasformatori raffreddati
in olio devono essere presi provvedimenti, ad esempio quelli per evitare il propagarsi dell’olio all’esterno prevedendo un pozzetto per la raccolta. Inoltre, la cabina deve avere una resistenza minima al fuoco di 60 minuti (REI 60) e una ventilazione solo verso l’esterno. In funzione del tipo di raffreddamento i trasformatori sono identificati come segue:
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AN raffreddamento a circolazione naturale d’aria;
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AF raffreddamento a circolazione forzata d’aria;
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ONAN raffreddamento a circolazione naturale di olio e di aria;
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ONAF raffreddamento a circolazione forzata di olio e naturale di aria;
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OFAF raffreddamento a circolazione forzata di olio e di aria.
La scelta più frequente cade sui tipi AN e ONAN perché, non essendo quasi mai possibile presidiare le cabine, è sconsigliabile utilizzare macchine che impieghino ventilatori o circolatori di olio.
CABINE MT/BT
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MEDIA REALIZZAZIONE NUOVE STRUTTURE
7 giorni
POTENZA MEDIA INSTALLATA
850 kVA
NORMATIVE
CEI 78-17
Manutenzione delle cabine elettriche MT/MT e MT/BT dei clienti/utenti
finali
CEI 11-15
Esecuzione di lavori sotto tensione su impianti elettrici di Categoria II e III in corrente alternata
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Allaccio Media Tensione
Trasformatori MT/BT
REALIZZAZIONE DI UNA CABINA MT/BT
La realizzazione di una cabina MT/BT avviene su progetto e su indicazione dell'ente distributore, in base a sopralluoghi e perizie tecniche e considerazioni sulla specifica installazione, di conseguenza non spiegheremo come si realizza, essendo un'opera strettamente legata all'utente finale, ma spiegheremo la sua manutenzione nel seguito, aspetto di gran lunga più utile.
La R.Z. Impianti ha una lunga storia nella realizzazione di cabine elettriche MT/BT fin dagli inizi, anni in cui si creavano nuove realtà industriali. Oggi si può optare più facilmente su strutture per cabine prefabbricate nelle quali vengono alloggiate le apparecchiature, i cavi, la strumentazione di misura, il trasformatore e le apparecchiature di manovra lato BT ed MT.
MANUTENZIONI NELLE CABINE MT/BT
Una cabina elettrica è anche un luogo di lavoro e come tale rientra nell’ambito diapplicazione del Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in accordo al quale:
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il datore di lavoro deve prendere le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati da tutti i rischi di natura elettrica connessi all’impiego dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici messi a loro disposizione;
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a seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro, predispone le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto;
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il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché le procedure di uso e
manutenzione siano predisposte ed attuate tenendo conto delle disposizioni legislative vigenti, delle indicazioni contenute nei manuali di uso e manutenzione delle apparecchiature ricadenti nelle direttive specifiche di prodotto e di quelle indicate nelle pertinenti norme tecniche.
Scopo della manutenzione delle cabine MT/BT è di mantenere le cabine elettriche in stato di sicurezza ed efficienza tali da prevenire guasti che potrebbero, in particolare, influire negativamente sulla qualità del servizio elettrico.
Per manutenzione delle cabine MT/BT si intendono l'insieme degli:
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interventi finalizzati a contenere il degrado normale d'uso nonché a far fronte ad eventi accidentali che comportino la necessità di primi interventi, che comunque non modifichino la struttura essenziale dell’impianto o la loro destinazione d'uso (manutenzione ordinaria);
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interventi, con rinnovo e/o sostituzione di sue parti, che non modifichino in modo sostanziale le sue prestazioni, siano destinati a riportare l’impianto stesso in condizioni ordinarie di esercizio, richiedano in genere l’impiego di strumenti o attrezzi particolari, di uso non corrente (manutenzione straordinaria, es. adeguamento).
Tipi di manutenzione
Manutenzione preventiva
È finalizzata a ridurre la probabilità di guasto in un impianto e il degrado dei componenti; si sviluppa secondo scadenze prefissate o altri criteri predeterminati (in genere durante le fermate dell’impianto), il che può comportare la sostituzione di parti elettriche critiche, indipendentemente dal loro stato d’uso.
Manutenzione correttiva (detta anche a guasto)
Si attua per riparare guasti o danni, dopo la rilevazione degli stessi, per ripristinare il corretto funzionamento dell’impianto. Si differenzia in:
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Manutenzione d’urgenza (emergenza): eseguita immediatamente alla rilevazione del guasto per evitare conseguenze altrimenti inaccettabili;
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Manutenzione differita: ritardata in base a specifiche esigenze operative.
La R.Z. Impianti Elettrici esegue le manutenzioni su cabine MT/BT in conformità alla normativa vigente, con personale qualitifcato ed addestrato, per garantirvi la sicurezza nel luogo di lavoro e la continuità di esercizio nei momenti più importanti della vostra azienda, quando un interruzione od un guasto potrebbero arrecarvi gravi situazioni di mancata produzione o svolgimento dei servizi nel mercato dinamico di oggi.